La ruota dell’anno
Ispirazioni di stagione

Data
- 18.01.22
Misurare il tempo
Ogni popolo del mondo antico ha trovato un suo modo di misurare il Tempo, questa misteriosa forza, approcciandosi alla fisica della Natura in maniera molto spirituale e armoniosa.
Fino a un centinaio di anni fa il Tempo trascorreva attraverso i cicli della Terra e dell’agricoltura, tra feste di marca, equinozi e solstizi. I momenti della giornata del mondo contadino erano scanditi dalla campana che segnava vespri, mezzogiorno, lodi.
Gnomone e meridiana sono stati tra i primi strumenti della misurazione del tempo, evoluti in clessidre e infine in orologi meccanici.
Ma come si scandiva l’anno quando tutto questo non era ancora stato inventato?
Come questo mondo lontano può ispirarci nella comunicazione del nostro business?
La ruota dell'anno celtico
I Celti abitavano un’Europa molto diversa dalla nostra, estremamente verde e ricoperta di foreste; consideravano spazi sacri i nemeton, le radure nel bosco. La loro vita era strettamente legata alla Natura, agli alberi, alla loro simbologia, a quel flusso vitale senza fine di vita, morte, rinascita, stagioni che hanno rappresentato chiaramente con la loro arte, fatta di nodi e intrecci infiniti.
Per questo la loro scansione del tempo era profondamente legata ai cicli naturali, a cui intrecciavano la loro vita quotidiana, profondamente spirituale.
Molti studiosi si sono occupati del calendario celtico e della scansione dell’anno solare, a scapito della difficoltà estrema di reperire informazioni corrette, visto che la sapienza druidica non si è mai avvalsa della scrittura, se non in alcune eccezioni.
Abbiamo uno straordinario reperto che ci ha aiutato a comprendere la scansione del tempo: il Calendario di Coligny è una lastra di bronzo su cui è inciso in frammenti un calendario risalente all’epoca gallica. Contiene la rappresentazione di una sequenza di cinque anni lunari, composti di 12 mesi di 29 o 30 giorni, più due mesi supplementari; ogni mese iniziava con la notte del primo quarto di luna. Molti studiosi come Robert Graves lo giudicano inesatto, pur restando un reperto preziosissimo per comprendere la cultura del tempo.
Le restanti informazioni le assumiamo dalla tradizione del nord, tramite miti, leggende, informazioni riportate da studiosi successivi, da attestazioni archeologiche ed evidenze storiche.
Le feste del fuoco
L’anno celtico era diviso in due metà, oscura e luminosa, scandito a sua volta in 4 feste:
- Samhain, 1 novembre
- Imbolc, 1 febbraio
- Beltane, 1 maggio
- Lughnasadh, 1 agosto
A queste feste la cultura del Neopaganesimo, nel nostro secolo, ne ha aggiunte altre nei momenti dei Solstizi ed Equinozi, che non appartengono al mondo celtico ma hanno sicuramente radici e reminiscenze antiche:
- Ostara, equinozio di primavera
- Litha, solstizio d’estate
- Mabon, equinozio d’autunno
- Yule, solstizio d’inverno
La metà chiara iniziava al principio di maggio, che nell’anno agrario è il centro della stagione dell’abbondanza, e si manifesta con l’esplosione della Natura e della vita.
Vivere con consapevolezza, con semplicità, al ritmo ancestrale delle stagioni porta enormi benefici per prima cosa nella nostra esperienza personale ed è enorme fonte di ispirazione per i nostri contenuti.
Puoi far virare i colori del feed di Instagram dall’arancio in autunno al verde in estate.
Puoi celebrare il sonno invernale fotografando il paesaggio ghiacciato all’esterno del tuo studio; puoi usare palette colori per le tue grafiche in tema, di volta in volta.
Cammina spesso all’aria aperta anche solo nel parco della tua città ma presta attenzione ai dettagli e ai cambiamenti delle stagioni, in ogni minimo centimetro.
La metà Oscura
Samhain

Samhain celebra la fine e il principio della Ruota dell’anno. Da qui nasce la tradizione anglosassone di Halloween, la notte in cui i Veli tra i Mondi si assottigliano e spiriti e creature fanno visita al nostro.
I temi di Samhain sono la malinconia, la gioia della rinascita, la ciclicità, la morte (nel mondo antico non era un tabù ma parte stessa del ciclo vitale) L’autunno sta finendo e sta per iniziare il riposo invernale della Terra.
Puoi usare per questo periodo palette colori fumose, calde, dai toni contrastanti, con sfumature di grigi, rossi cupi, viola, tocchi gialli come le ultime foglie rimaste appese ai rami spogli.
Imbolc
Imbolc segna l’inizio della primavera: è la festa dei primi raggi tiepidi del sole, delle gemme, dei boccioli, del primo ronzio delle api.
I temi di Imbolc sono il risveglio, la rigenerazione, il disgelo, la purificazione, il buio che porta alla luce, la consapevolezza.
In questo momento dell’anno, che nel calendario di Coligny è chiamato “Anagantios”, il “Tempo della protezione”, puoi usare palette colori luminose, tenui, timide, con i marroni freddi della terra ancora ghiacciata e il verde brillante delle foglie di primula appena spuntate.

La metà Chiara
Beltane

Beltane, nel mese lunare di “Giamonios”, “la Fine dell’Inverno”, celebra l’inizio dell’abbondanza con dei falò sacri tradizionali, a sacralizzare l’unione del Dio e della Dea che genereranno i frutti della Terra.
Tutt’oggi celebriamo questo momento con feste come Pasquetta o Primo Maggio con tradizionali pic nic e scampagnate.
I temi di Beltane sono la gioia, la spensieratezza, l’energia e la vitalità, la bella stagione, la delicatezza dei petali, la forza della vita.
Puoi usare palette colori e grafiche lussureggianti e preziose, dai colori brillanti, ispirandoti ai prati e agli alberi fioriti.
Lughnasadh
La Festa di fine estate dedicata a Lugh, il Dio Celtico della Luce, dell’abbondanza, della ricchezza; era anche il periodo di fiere, mercati, giochi, assemblee dei vari clan.
L’anno agricolo sta per volgere al termine e sono quasi conclusi i raccolti dei cereali.
Le palette colori di questo momento saranno calde come le spighe, come i tramonti estivi, come l’uva che inizia a maturare, con rossi e gialli vivi.

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Su questo argomento to puoi leggere:
A. Gaspani, Il Calendario di Coligny e la Misura del Tempo presso i Celti, Atti del XIX Convegno di Storia della Fisica e della Astronomia, pag. 211, 222 – Istituto di Storia della Fisica – Universita’degli Studi di Milano, Milano 2000;
A. Gaspani, S. Cernuti, L’astronomia del celti, Stelle e Misura del Tempo tra i Druidi“, Aosta 1997,;
R. Taraglio, Il Vischio e la Quercia, Torino 2001;
R. Graves, La Dea Bianca, 2009.